Indagare sulle conseguenze della crisi economica che dal 2008 perdura a tutt’oggi, significa indagare sulla parallela crisi della forma democratica occidentale.
Democrazia
e capitalismo nascono quasi parallelamente[1],
soprattutto nell’accezione che se ne dà in Europa, cioè l’una è la forma
politica che più d’ogni altra parrebbe adattarsi alla struttura economica
capitalistica. Almeno, questo è quanto risulta da una, anche sommaria,
ricognizione della storia economia e politica dell’Occidente negli ultimi tre
secoli[2].
Dando per scontato questo primo elemento, dunque, il problema su cui
focalizzare l’attenzione è il modo in cui le trasformazioni della struttura
economica condizionano le trasformazioni della forma politica, ma soprattutto
il modo in cui la crisi economica produce una ...
È opinione comune tra i politologi, che la crisi di sistema che caratterizza gran parte delle sovranità occidentali, si configuri come una crisi della democrazia. Proprio per questo motivo si comincia a rivedere le teorie che fino ad ora hanno dettato le condizioni tassonomiche relative ai requisiti minimi con cui misurare non solo l’esistenza di una forma di governo autenticamente democratico, ma anche il suo livello qualitativo. Tuttavia, ci sembra inutile, in questa sede, enumerare la varietà di approcci al problema della misurazione dello stato di salute delle democrazie occidentali, più utile sembra, semmai, indagare sui processi di formazione delle ...
Nel TLP, Ludwig Wittgenstein suggerisce che la mente umana lavora attraverso immagini: “noi ci facciamo immagini dei fatti” (TLP 2.1). Se questo, come siamo portati a credere, è vero, la nostra mente ha bisogno, per intendere l’insieme di stati di cose che è il mondo, di lavorare su immagini mentali. In altre parole, il modo in cui ci facciamo immagini dei fatti condiziona il giudizio che noi operiamo sul mondo. Questa premessa teoretica ci serve per chiarire che un giudizio sull’Europa, vero oggetto del presente CFP, non può che basarsi sull’immagine mentale che noi di quest’Europa ci siamo fatti.
Molto è ...
Il mercato libero, la concertazione, l’Unione Europea, la rete, il bene comune, la grande coalizione, le larghe intese, il partito della nazione. Lo scenario politico post-democratico è affollato di immagini ecumeniche, rassicuranti, concilianti. Il centro della scena è occupato dal perseguimento dell’interesse generale, meta raggiungibile attraverso la realizzazione di misure motivate dalla razionalità tecnica e blindate dall’emergenza. L’integrazione è un dovere, il dissenso critico una malattia gravata dal sospetto del sabotaggio che il sistema deve guarire con l’assimilazione o l’annichilazione.
Nelle società occidentali del benessere che assistono attonite alla contrazione di redditi e diritti, il conflitto fa paura. Ritornare nel mare aperto della storia, guardare ...
La barbarie n'est pas seulement un élément qui accompagne la civilisation, elle en fait partie intégrante. La civilisation produit de la barbarie, particulièrement de la conquête et de la domination. La conquête romaine, par exemple, fut une des plus barbares de toute l'Antiquité : sac de Corinthe en Grèce, siège de Numance en Espagne, anéantissement de Carthage, etc. Pourtant la culture grecque s'est infiltrée à l'intérieur du monde romain devenu empire. D'où la parole fameuse du poète latin : « La Grèce vaincue a vaincu son farouche vainqueur. » La barbarie a ainsi produit de la civilisation.
La conquête barbare des ...